In questo articolo parliamo di:
Le nostre caselle di posta sono piene di email commerciali, molte delle quali ci danno onestamente fastidio. Il motivo è dato dal fatto che spesso non ricordiamo quando ci siamo iscritti a quel servizio.
La verità è che in molti casi non lo abbiamo fatto.
Abbiamo però dato il consenso ad un’azienda, un brand o un servizio di cui ci interessava ricevere comunicazioni commerciali a farglielo fare a terzi.
Sono i piccoli flag che si trovano nel momento in cui ti registri in un sito web, acquisti un prodotto on-line o richiedi una risorsa gratuita (di solito è il secondo o il terzo).
Questo tipo di email si chiama DEM, sono inviate ad un database di contatti più o meno profilati che vengono noleggiati o acquistati presso aziende o agenzie specializzate in questo.
Un tipo di e-mail che invece funziona diversamente ma sotto certi aspetti funziona meglio è la newsletter. Si tratta di una e-mail che non ha uno scopo commerciale, non in primo piano, che viene inviata con una frequenza costante ad un database contatti che hanno dato il consenso a farlo.
Questo è un punto fondamentale: la newsletter a livello aziendale / professionale funziona se il database che la riceve è estremamente profilato. Quando parlo di profilazione intendo contatti che:
- hanno dato il proprio consenso a ricevere questo tipo di comunicazione;
- sono nominativi interessati a ciò che stai comunicando loro.
Non è detto infatti che un contatto che si è iscritto alla newsletter sia realmente interessato al tuo prodotto o servizio. Potrebbe averlo fatto molto in là nel tempo oppure perché si aspettava di ricevere un tipo di comunicazione diversa.
Ecco perché a monte di un’attività di newsletter seria e professionale deve esserci una strategia per newsletter che parte da una pulizia accurata del database.
Anche l’attività di e-mail marketing, infatti, non può essere improvvisata, persino se intendi inviare una e-mail ogni due mesi (come ha fatto una mia cliente di cui ti parlerò in questo articolo).
Ecco dunque come strutturare una strategia per newsletter che funziona davvero (riporto la mia esperienza con una cliente) a partire dai primissimi passi.
Si inizia pulendo la lista contatti
- Hai una lista di contatti?
- Gente interessata ai tuoi prodotti / servizi?
- Clienti, ex clienti, affezionati o dormienti da tempo che hai salvato su un Excel o su un block notes?
Non tutti ti serviranno.
Nel momento in cui imposti una strategia per newsletter, devi considerare che i tuoi invii saranno tanto più efficaci quanto più interessati risulteranno essere i tuoi destinatari.
La lista di contatti è la risorsa più preziosa che puoi avere ma solo se sono contatti “di valore”.
L’ho sperimentato con una mia cliente che tempo fa mi ha chiesto supporto per avviare un’attività di newsletter con l’obiettivo di comunicare in modo più diretto con i suoi contatti. Tutte persone presenti in una sua lista e che si erano dichiarate interessate, in qualche modo, ai suoi servizi, quindi, in parte, già profilate. Per intenderci, non gente presa a caso.
Ma nell’email marketing devi fare le cose per bene.
Non puoi pensare di inviare una newsletter a persone che una volta ti hanno dato la loro mail in amicizia ma senza il consenso a ricevere comunicazioni commerciali da parte tua.
Come ti ho accennato, per la mia cliente ho gestito e continuo a gestire una newsletter bimestrale. A sua disposizione aveva un database di poco più di 1.000 contatti raccolti qua e là nel corso del tempo.
Se anche tu ti trovi in una situazione simile, ecco cosa potresti fare sulla base di ciò che noi abbiamo fatto per sistemare il database e partire preparate.
1. Invia una e-mail per richiesta consenso
Abbiamo creato una landing page di iscrizione newsletter su MailChimp con soli due campi: nome e indirizzo e-mail (quanti più campi inserisci nel form, tanto più difficile sarà ottenere un’iscrizione, sappilo.)
Quindi, abbiamo creato con lo stesso tool una e-mail per chiedere il permesso ad inviare una newsletter bimestrale sul suo settore comprensiva di promozioni commerciali da parte sua e l’abbiamo inviata a tutto il database.
Questo primo passaggio è molto importante perchè devi escludere tutti coloro che non ti hanno dato esplicito consenso a ricevere le tue comunicazioni, altrimenti la tua sarà un’attività illecita secondo la GDPR.
2. Invia una e-mail per richiesta consenso a chi non ha aperto la prima
Dei più di 1.000 contatti del database originale della mia cliente, coloro che non hanno aperto la prima mail di richiesta iscrizione erano 440 persone.
Perché un utente non apre una e-mail?
Coloro che non lo fanno non sono stati sufficientemente convinti dall’oggetto delle email ricevuta.
Di conseguenza, con la mia cliente, a 48 ore dall’invio della prima e-mail, abbiamo inviato una seconda email con un corpo testo identico ma oggetto e preview diversi, più incalzanti, dato che appunto sono questi gli elementi che solitamente portano a non aprire una email.
Il risultato? 128 aperture. 128 persone che, se non avessimo fatto un secondo tentativo, non avrebbero mai visto la nostra e-mail quindi 128 potenziali clienti persi.
3. Tieni in lista solo chi si è iscritto
A questo punto, al netto dei due invii, avrai una nuova lista di persone che hanno dato il loro consenso a ricevere la tua newsletter.
Devi quindi pulire il tuo database eliminando coloro che non si sono registrati o, in maniera ancora più semplice, cancellando la prima lista originale e mantenendo solo la seconda.
Non farti prendere dalla nostalgia: i contatti che non hanno risposto, che non hanno visto la mail e/o non si sono voluti registrare, non ti servono a nulla.
È tutto pronto per inviare la newsletter
La tua nuova lista sarà sicuramente più piccola di quella di partenza. Pensa che per la mia cliente siamo partiti da più di 1.000 contatti e siamo arrivati a 131. Un bel po’ di meno, vero?
Eppure, questi 131 erano molto più preziosi dei 1.000 originali, in quanto davvero interessati ai suoi servizi avendone dato esplicito consenso. 131 contatti potenziali clienti.
Puoi quindi inviare la newsletter (le cui logiche di creazione te le spiegherò in un altro articolo) ricordandoti di lasciare sempre un invito finale alla cancellazione per chi avesse cambiato idea.
Sai alla prima newsletter della mia cliente quante cancellazione abbiamo registrato?
Nessuna.
E questo grazie a tutto il lavoro di strategia newsletter che ti ho appena raccontato.
E non è finita: in 6 mesi e con sole 4 newsletter, la lista è arrivata a 281 contatti. Continua a crescere, perché la mia cliente promuove, molto bene, l’iscrizione alla sua newsletter, che attrae iscritti reali, interessati e molto, molto preziosi per il suo business!